Per un moderno Umanesimo Neuroscientifico e Laico

Nuove sinapsi per il nuovo millennio

 

 

Neuroni, i nostri vascelli vagabondi
(tecnica mista . F. Sticchi)

 

 

La nostra piccola fondazione si propone lo scopo di essere un centro per l’Arte e le Neuroscienze e un luogo di incontro e di dialogo interculturale per le giovani generazioni, per costituire un laboratorio di sperimentazione e di ibridazione di nuovi linguaggi espressivi artistici, soprattutto della creatività salentina.

Si propone inoltre di veicolare un’educazione estetica attraverso l’arte in un nuovo rapporto ARTE-CERVELLO che stimoli l’interesse per la conoscenza del funzionamento della mente umana e della sua dinamica relazione con il corpo e l’ambiente, sviluppando il tema del perché il cervello umano è stimolato dall'arte; sapendo che l’arte è una delle possibilità che abbiamo di rompere l’isolamento e il conformismo.

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Elaborazione cerebrale delle immagini visive

ESTRATTO DELLA PRIMA CONFERENZA

Nella prima mostra dal 16 al 30 giugno 2017 dell'artista Fernando SPANO è stato trattato, nella conferenza serale associata, l'argomento di come il cervello ci fa vedere.

Partendo dal Modernismo Viennese, in cui gli artisti non si preoccupano più di rappresentare la bellezza in sé, ma di far trapelare le nuove verità dell'uomo, penetrando nella natura della vita istintuale e psicologica della vita quotidiana dell'uomo stesso, abbiamo spiegato come l'arte è incompleta senza il coinvolgimento percettivo ed emotivo dello spettatore, essendo la percezione alla base di tutta la nostra esperienza e capacità di comprendere.

L'occhio è solo uno strumento ottico e il motore della comprensione è il cervello; il quale trasformando i fotoni passanti per la retina in potenziali d'azione (codici neurali), crea una stabile interpretazione del mondo tridimensionale, convertendo i vari attributi come forma, movimento, colore e profondità, in una singola percezione grazie all'azione di multiple aree visive cerebrali.

Seguendo il percorso dai coni e bastoncelli alle cellule bipolari e gangliari, passiamo al corpo genicolato laterale del Talamo ( il portale dell'informazione sensoriale ), fino alla corteccia occipitale visiva dove le varia aree contengono neuroni che processano ognuno un differente tipo di informazione visiva (forma, colore, movimento, spazio, linee, ecc.). Da qui si segue il percorso verso la corteccia parietale posteriore ( VIA DEL DOVE ) per la memoria visiva spaziale e verso la corteccia temporale inferiore ( VIA DEL COSA ) per il riconoscimento degli oggetti e dei volti, fino alla percezione finale fronto-parieto-temporale con l'aiuto dei circuiti emozionali (Amigdala) e dei circuiti della memoria (Ippocampo).

Abbiamo introdotto quindi nel circuito visivo i neuroni Specchio, con la loro partecipazione VISIVO-MOTORIA al nostro comportamento e alla loro funzione di apprendimento tramite l'IMITAZIONE (siamo homo imitans) e di comprensione della mente degli altri (teoria della mente) tramite l'EMPATIA con il contagio emozionale della SIMULAZIONE INCARNATA.

Tutti questi processi, importanti per la visione e la coscienza, li mettiamo in atto anche nella visione dell'ARTE, partecipando attivamente con tutto il nostro corpo in modo da usare l'arte come strumento di conoscenza per poter passare dal conoscere come possedere al conoscere come DIVENTARE. Quindi bisogna saper vedere!!!

Per la bibliografia vedi post: Siamo esseri visivi.

 

 

 

 

 

 

 

Acqua 1 - 2014, tec. mista 40x40-  F. Sticchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arte per i nostri gradi di libertà

Picasso ha detto: l'arte è una bugia che insegna a vedere la realtà. Così noi, aiutati dall'arte, possiamo decifrare meglio la realtà del mondo che percepiamo con la visione. E questo perché noi esseri umani siamo anche riflessivi, cioè l'uomo prende posizione rispetto a se stesso, e lo fa con pratiche riflessive come la religione, la filosofia e l'arte.

E come ha spiegato George W. BERTRAM, filosofo dell'arte all'Università di Berlino e che ha pubblicato di recente il libro "L'ARTE COME PRASSI UMANA", possiamo considerare l'arte come una PRASSI RIFLESSIVA. Già Kant considerava l'arte come riflessione della facoltà cognitiva umana in quanto l'arte, e la bellezza in generale, è un mezzo per riflettere la specifica posizione dell'essere umano nel mondo.

Così pure Hegel concepisce l'arte come strumento che VIVIFICA i nostri orientamenti essenziali, ANIMANDOLI, sempre nel contesto storico-culturale della nostra vita.

Quindi l'arte, riassumendo G. BERTRAM, attraverso l'uso di oggetti e rappresentazioni, interagisce con i suoi fornitori in un rapporto dinamico e di libero gioco, portandoci ad un atto riflessivo su noi stessi attraverso l'interazione fisica, percettiva, emozionale e simbolica che noi abbiamo quando ci poniamo di fronte all'arte nelle sue varie forme di pittura, teatro, letteratura, poesia, musica; in modo da portare la prassi estetica nella quotidianità della vita reale.

L'arte però è una pratica priva di garanzie e nello stesso tempo ha un carattere incerto perché può fallire nel suo intento o dissolversi, ma proprio per questo carattere essa è MODERNA in quanto si orienta al nuovo, all'avanguardia, perché cerca di decifrare la realtà futura partendo dal proprio contesto storico-culturale. Ma noi umani abbiamo insito in noi il " CREARE " e fare arte, cioè abbiamo la capacità di PENSARE  SIMBOLICAMENTE e abbiamo bisogno di dotare il mondo di un significato e di un senso. E il processo di simbolizzazione, tipicamente umano, mantiene i suoi legami corporei con l'arte, sia perché la produciamo con il corpo, sia perché il corpo è lo strumento di ricezione. E in effetti tutte le forme d'arte sono CORPO  IN  AZIONE,  in quanto il nostro cervello ci predispone all'azione, anche se essa è simbolica.

Tutto ciò ci porta, come dice BERTRAM, ad avere una PRASSI DI LIBERTA', grazie agli impulsi critici che l'arte ci offre sul pensiero in quanto la riflessione e lo studio dell'arte possono accrescere i nostri GRADI DI LIBERTA', usando la percezione dei sensi e soprattutto con la visione ricca di cultura. E oggi è importante saper mantenere  il nostro cervello con i suoi gradi di libertà contro i pericoli della barbarie in tutte le sue forme, in quanto solo la cultura ci fornisce la libertà di essere diversi, rendendosi unici, seppur geneticamente simili.

Bibliografia:

George W. BERTRAM = L'arte come prassi umana, 2017 Raffaello Cortina Ed.

Lamberto MAFFEI = La libertà di essere diversi, 2011 il Mulino Ed. 

 

sotto = Sognando l'oltremare, tecnica mista 68x128 di F. Sticchi

 

Fernando Spano


Presentiamo alla prima mostra l'artista Fernando Spano (curriculum su catalogo, sezione artisti).

Dal 1987 avvia la sua carriera artistica aderendo a numerose mostre collettive e organizza personali presso gallerie e spazi espositivi a Lecce, Milano, Padova, Bari, Verona, Roma e museo di Novoli.

Nel suo percorso di ricerca ha studiato i maestri dell'arte contemporanea come Picasso, Pollock, Fontana, Beuys, svelando attraverso i loro ritratti, la loro interiorità ed il loro modernismo mentale e stabilendo con questi artisti come un rapporto simbiotico e sinaptico con la loro mente, la loro creatività.

La sperimentazione si è affiancata sempre a nuove tecniche sperimentali di materiali e assemblaggi, compresa la fotografia rivisitata e corretta, portando così ad un inganno della visione con la manipolazione pittorica in un gioco continuo tra visione reale e sguardo dell'artista; stimolando sempre il coinvolgimento percettivo ed emotivo dello spettatore con il suo lavoro d'immaginazione, portandolo ad una dimensione esistenziale, come nei lavori "Sinapsi", dove indaga i legami della dimensione spirituale del segno.

Dopo ulteriori sperimentazioni arriva a questa produzione dove il tema principale sembra essere quello della "distruzione", come i velivoli carichi di moniti di guerra o i monumenti rimasti come vestigia o distrutti. Questo ci fa riflettere sulla nostra civiltà e quanto noi dobbiamo al passato e alla nostra memoria. E sebbene ci possano dare un'immagine di incertezza sul futuro o un senso di sospensione, devono invece essere progenitrici di una nuova rinascita; e Spano, rievocando l'idea della bellezza perduta, si fa cantore della memoria dell'umanità e del suo recupero.

 

 

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