Per un moderno Umanesimo Neuroscientifico e Laico

Nuove sinapsi per il nuovo millennio

 

 

Neuroni, i nostri vascelli vagabondi
(tecnica mista . F. Sticchi)

 

 

La nostra piccola fondazione si propone lo scopo di essere un centro per l’Arte e le Neuroscienze e un luogo di incontro e di dialogo interculturale per le giovani generazioni, per costituire un laboratorio di sperimentazione e di ibridazione di nuovi linguaggi espressivi artistici, soprattutto della creatività salentina.

Si propone inoltre di veicolare un’educazione estetica attraverso l’arte in un nuovo rapporto ARTE-CERVELLO che stimoli l’interesse per la conoscenza del funzionamento della mente umana e della sua dinamica relazione con il corpo e l’ambiente, sviluppando il tema del perché il cervello umano è stimolato dall'arte; sapendo che l’arte è una delle possibilità che abbiamo di rompere l’isolamento e il conformismo.

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PERIMETRO DEL SENSIBILE

 

 

 

 

 

 

 

R. QUIDA a MATERA con Fansinaptico

PERIMETRO DEL SENSIBILE   -----    Giuseppe SPAGNULO  e Raffaele QUIDA

25 settembre   ---   19 ottobre 2021  , a cura di Giacomo ZAZA

Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna

Chiesa della Madonna del Carmine, Palazzo Lanfranchi --- Piazzetta Giovanni PASCOLI,  Matera

 

 

La mostra  PERIMETRO DEL SENSIBILE. GIUSEPPE SPAGNULO e RAFFAELE QUIDA ,  ideata e curata da Giacomo Zaza propone una selezione ragionata di opere di Giuseppe SPAGNULO (Grottaglie 1936 -- 2016) e di Raffaele  QUIDA ( Lecce 1968).

Il progetto espositivo nasce dal desiderio di perlustrare prospettive visive che elaborano nuovi spazi e forme del sensibile.

Tale perlustrazione avviene attraverso due esperienze artistiche contemporanee negli spazi seicenteschi della chiesa della Madonna del Carmine (1608 -- 1610) di Matera - inglobata nel Palazzo Lanfranchi ( ex seminario realizzato nel 1684).

Le due pratiche artistiche individuate da Zaza, Spagnulo e Quida, benchè distanti  per differenze generazionali, appaiono incredibilmente affini per l'attitudine alla riformulazione dello spazio materiale e simbolico.

Come sottolinea G. Zaza: "L'itinerario delle opere nella chiesa a Matera, d'accordo con il pensiero del filosofo Jacques  Rancière,  produce un'incetezza sulle forme ordinarie dell'esperienza sensibile, escogitando perimetri di percezioni e suggestioni che, partendo dal valore archetipico delle presenze geometriche di Spagnulo e dalla materia ricettiva e impressionabile di Quida, approdano a un nuovo ordine di visibilità e di spazialità, tanto materica/sinestetica, quanto simbolica, misteriosa e poetica".

Ed ancora, sempre con le parole di Zaza: "Lasciando collassare generi e gerarchie, le pratiche dei due artisti invitano il nostro sguardo a incontrare e interagire con molteplici perimetri della visione. Una visione austera, sospesa e magmatica in Giuseppe Spagnulo, oppure mutevole, silenziosa e permeabile in Raffaele Quida".

 

 

 

 

 

 

 

 

SCULTOGRAFIE di Daniele PAPULI

 

 

 

 

 

 

PAURA ed ANSIA

Il FANS di Maglie  (Le) - FANSINAPTICO - nel suo viaggio tra le neuroscienze, approfondisce, in questo secondo appuntamento con le EMOZIONI, i temi della PAURA e dell'ANSIA, ed incontra le avvincenti opere dell'artista Daniele PAPULI.

Qualcuno ha detto che l'interesse e la paura sono i due modi per far muovere gli uomini e questa chiave di lettura ha determinato l'abbinamento di Fansinaptico a Papuli, con orgoglio propheta in patria, in quanto magliese di nascita, proprio come la Fondazione.

A volte la carta è solo carta, altre volte un modo di catturare la verità, una verità che può anche originare o indurre ansia e paura, emozioni che invadono ed avvolgono l'Io allorquando affronta o ritiene di trovarsi dinanzi ad un pericolo,  reale o presunto che sia, proprio come alcune scultografie di Papuli,  intricati ed invadenti grovigli di concavità e strutture lamellari, alveoline, ciuffi, volute, aerei arazzi,  che si traducono o manifestano in messaggi, tensioni ed allerte per l'anima.

Mentre la Paura, attivando l'amigdala, scatena emozioni negative, ma utili alla sopravvivenza, le sinuose e fluide opere di carta di Papuli attirano nei loro vortici e ghirigori, rapendo e coccolando, e permettono di rilassarsi ed allentare la tensione, stemperando ansie e paure, in una sorta di terapeutica catarsi della Psicologia della Forma  (Gestaltpsychologie): le forme vive, mutevoli e vibranti delle carte dell'artista, che dialoga con la materia, lo spazio ed i luoghi, ci conducono ed immergono in una esperienza sensoriale, ottica, colorata e talvolta geometrica; creazioni che, girovagando sopra e dentro se stesse, originano tratturi o vere strade a doppio senso, di andata e ritorno, proprio come i circuiti mentali dell'ansia fra ipotalamo e amigdala ed il resto del cervello.

Considero le opere di Papuli forme di vita, matrici biologiche, ingrandite rispetto alla struttura microscopica dei substrati organici del nostro corpo, e dunque, similmente agli stessi, talvolta non completamente definite, ma lasciate all'analisi dell'osservatore per esprimere la loro compiuta essenza; tale preziosa incertezza interpretativa è la condizione perfetta per incitare l'interlocutore a scoprire nuove ed insolite strade. Similmente, nella vita quotidiana, l'incertezza, pur se fonte di paura ed ansia, quando si abbraccia, spinge ciascuno a sperimentare e superare le proprie possibilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

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